1 Ottobre 2009

Āʾisha bint Abī Bakr, عائشة بنت أبي بكر Cheb Khaled, Aicha

WIKIPEDIA

ʿĀʾisha bint Abī Bakr, arabo: عائشة بنت أبي بكر, detta Umm al-Muʾminīn, “Madre dei credenti”, per essere stata la moglie preferita da Maometto (614 – 678), fu la figlia del primo califfodell’Islam Abu Bakr.
Data in sposa, all’età di sei o sette anni, a Maometto quando questi aveva già più di 50 anni, divenne la terza moglie e la favorita del profeta della religione islamica.
Poiché ʿĀʾisha era ancora molto giovane quando il contratto matrimoniale fu perfezionato, la tradizione vuole che il matrimonio fosse consumato tre anni dopo, all’età di nove anni. Nell’attesa, Maometto la faceva giocare con le bambole che aveva portato con sé. Questo matrimonio del Profeta non portò figli.
Dotata di carattere impulsivo, che non temeva neppure il confronto col marito quando questi si mostrava nella sua semplice veste di marito, ʿĀʾisha aveva un pessimo rapporto con ʿAlī ibn Abī Ṭālib, cugino di Maometto. Il tutto viene fatto risalire a un episodio che li vide entrambi attori.
Nel corso di un trasferimento in carovana lungo un tracciato che si dipanava in ambiente desertico, la moglie di Maometto – ancora giovinetta – si era attardata per una banale necessità fisiologica, perdendo tempo nella ricerca dei grani di una collana il cui filo le si era in quell’occasione spezzato.
Senza accorgersi della sua assenza (le donne viaggiavano al chiuso di un baldacchino issato sul dorso di un dromedario) la carovana era però ripartita e Aisha fu salvata da morte sicura dal provvido intervento di un giovane beduino che la riportò al marito diversi giorni dopo. Il fatto che i due giovani fossero stati insieme senza alcun controllo per tanto tempo e l’avvenenza di entrambi generarono ovvie malignità. ʿAlī suggerì allora al cugino che ripudiasse la moglie, per evitare di essere danneggiato da quei sospetti, ma una Rivelazione divina assolse la moglie del Profeta da qualsiasi accusa di possibile adulterio. Da qui il rancore della donna e la sua indomita avversione per il cugino del marito.
Partecipò alla ribellione contro ʿAlī ibn Abī Tālib insieme a due dei principali Compagni della prima ora di Maometto, Talha ibn ʿUbayd Allāh e al-Zubayr ibn al-ʿAwwām che furono però sconfitti dal califfo nella cosiddetta Battaglia del Cammello. Malgrado tutto ʿAlī non volle maltrattare la vedova del cugino e le fece avere una pensione, pur costringendola di fatto a vivere per il resto della sua vita lontano dalla vita pubblica e, di fatto, nella “prigionia” dorata della casa di Maometto, luogo anche della sepoltura di Maometto a Medina.
Poiché ʿĀʾisha visse a lungo dopo la morte di Maometto, divenne una figura importante nella tradizione orale. Famosa per la sua conoscenza, appresa per frequentazione diretta del marito, fu un punto di riferimento per le generazioni successive, ricordando a memoria i detti di Maometto, e raggiunse una posizione di altissimo profilo nella società islamica di Medina.

Israel Kamakawiwo’ole Over The Rainbow (video – testo – traduzione)

Ok, questa è per Gabby

Da qualche parte sopra l’arcobaleno
proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto
una volta durante la ninna nanna
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,
i sogni diventano davvero realtà

un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?

Beh vedo gli alberi del prato e
anche le rose rosse
le guarderò mentre fioriscono
per me e per te
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

Beh vedo cieli blu e nuvole bianche
e la luminosità del giorno
mi piace il buio e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

I colori dell’arcobaleno così belli nel cielo
sono anche sui visi delle persone che passano
vedo degli amici che salutano
dicono “come stai?”
in realtà stanno dicendo “ti voglio bene”
ascolto i pianti dei bambini
e li vedo crescere
impareranno molto di più
di quello che sapremo
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”

un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
ci sono i sogni che hai osato fare,
oh perchè, perchè non posso io?