traduzione

The Verve – Bittersweet Symphony (video – testo – traduzione)

The Verve Bitter Sweet Symphony Video Lyrics

‘Cause it’s a bittersweet symphony this life
Trying to make ends meet, you’re a slave to the money then you die
I’ll take you down the only road I’ve ever been down
You know the one that takes you to the places where all the veins meet, yeah
No change, I can’t change, I can’t change, I can’t change,
but I’m here in my mold , I am here in my mold
But I’m a million different people from one day to the next
I can’t change my mold, no, no, no, no, no
Well, I’ve never prayed,
But tonight I’m on my knees, yeah
I need to hear some sounds that recognize the pain in me, yeah
I let the melody shine, let it cleanse my mind , I feel free now
But the airwaves are clean and there’s nobody singing to me now
No change, I can’t change, I can’t change, I can’t change,
but I’m here in my mold , I am here with my mold
And I’m a million different people from one day to the next
I can’t change my mold, no, no, no, no, no
(Well have you ever been down?)
(I can’t change, I can’t change…)
(Ooooohhhhh…)
‘Cause it’s a bittersweet symphony this life
Trying to make ends meet, trying to find some money then you die
I’ll take you down the only road I’ve ever been down
You know the one that takes you to the places where all the veins meet, yeah
You know I can’t change, I can’t change, I can’t change,
but I’m here in my mold, I am here in my mold
And I’m a million different people from one day to the next
I can’t change my mold, no,no,no,no,no
I can’t change my mold, no,no,no,no,no
I can’t change my mold, no,no,no,no,no
I’ll take you down the only road I’ve ever been down
I’ll take you down the only road I’ve ever been down
Been down
Ever been down
Ever been down
Ever been down
Ever been down
That you’ve ever been down
That you’ve ever been down
The Verve Bitter Sweet Symphony Testo Traduzione

Perchè questa vita è una sinfonia dolce amara
che cerca di far coincidere gli estremi che ti fà diventare schiavo del denaro e poi morire
ti porterò sull’unica strada che io abbia mai percorso
lo sai, quella che ti conduce nei luoghi in cui tutte le cose si ritrovano
Nessun cambiamento, non posso cambiare, non posso cambiare, non posso cambiare
ma io sono qui fermo nella mia posizione, io sono qui fermo nella mia posizione
ma io sono un milione di persone diverse giorno dopo giorno
io non posso cambiare la mia posizione no, no, no, no, no
io non ho mai pregato
ma stanotte sono in ginocchio
ho bisogno di udire alcuni suoni che riconoscano il dolore che c’è in me
lascio che la melodia risplenda, che purifichi la mia anima, mi sento libero ora
ma le onde radio sono pulite e non c’è nessuno che canti per me
Nessun cambiamento, non posso cambiare, non posso cambiare, non posso cambiare
ma io sono qui fermo nella mia posizione, io sono qui fermo nella mia posizione
ma io sono un milione di persone diverse giorno dopo giorno
io non posso cambiare la mia posizione no, no, no, no, no
L’hai mai percorsa?
Non posso cambiare, non posso cambiare
Ooooohhhhh…
Perchè questa vita è una sinfonia dolceamara
che cerca di far coincidere gli estremi che ti fà diventare schiavo del denaro e poi morire
ti porterò sull’unica strada che io abbia mai percorso
lo sai, quella che ti conduce nei luoghi in cui tutte le cose si ritrovano
Sai che non posso cambiare, non posso cambiare, non posso cambiare
ma sono qui fermo nella mia posizione, sono qui nella mia posizione
E sono un milione di persone diverse giorno dopo giorno
Non posso cambiare la mia posizione, no, no, no, no, no
Non posso cambiare la mia posizione, no, no, no, no, no
Non posso cambiare la mia posizione, no, no, no, no, no
ti porterò sull’unica strada che io abbia mai percorso
ti porterò sull’unica strada che io abbia mai percorso
percorso
mai percorso
mai percorso
mai percorso
mai percorso
che tu abbia mai percorso
che tu abbia mai percorso

Āʾisha bint Abī Bakr, عائشة بنت أبي بكر Cheb Khaled, Aicha

WIKIPEDIA

ʿĀʾisha bint Abī Bakr, arabo: عائشة بنت أبي بكر, detta Umm al-Muʾminīn, “Madre dei credenti”, per essere stata la moglie preferita da Maometto (614 – 678), fu la figlia del primo califfodell’Islam Abu Bakr.
Data in sposa, all’età di sei o sette anni, a Maometto quando questi aveva già più di 50 anni, divenne la terza moglie e la favorita del profeta della religione islamica.
Poiché ʿĀʾisha era ancora molto giovane quando il contratto matrimoniale fu perfezionato, la tradizione vuole che il matrimonio fosse consumato tre anni dopo, all’età di nove anni. Nell’attesa, Maometto la faceva giocare con le bambole che aveva portato con sé. Questo matrimonio del Profeta non portò figli.
Dotata di carattere impulsivo, che non temeva neppure il confronto col marito quando questi si mostrava nella sua semplice veste di marito, ʿĀʾisha aveva un pessimo rapporto con ʿAlī ibn Abī Ṭālib, cugino di Maometto. Il tutto viene fatto risalire a un episodio che li vide entrambi attori.
Nel corso di un trasferimento in carovana lungo un tracciato che si dipanava in ambiente desertico, la moglie di Maometto – ancora giovinetta – si era attardata per una banale necessità fisiologica, perdendo tempo nella ricerca dei grani di una collana il cui filo le si era in quell’occasione spezzato.
Senza accorgersi della sua assenza (le donne viaggiavano al chiuso di un baldacchino issato sul dorso di un dromedario) la carovana era però ripartita e Aisha fu salvata da morte sicura dal provvido intervento di un giovane beduino che la riportò al marito diversi giorni dopo. Il fatto che i due giovani fossero stati insieme senza alcun controllo per tanto tempo e l’avvenenza di entrambi generarono ovvie malignità. ʿAlī suggerì allora al cugino che ripudiasse la moglie, per evitare di essere danneggiato da quei sospetti, ma una Rivelazione divina assolse la moglie del Profeta da qualsiasi accusa di possibile adulterio. Da qui il rancore della donna e la sua indomita avversione per il cugino del marito.
Partecipò alla ribellione contro ʿAlī ibn Abī Tālib insieme a due dei principali Compagni della prima ora di Maometto, Talha ibn ʿUbayd Allāh e al-Zubayr ibn al-ʿAwwām che furono però sconfitti dal califfo nella cosiddetta Battaglia del Cammello. Malgrado tutto ʿAlī non volle maltrattare la vedova del cugino e le fece avere una pensione, pur costringendola di fatto a vivere per il resto della sua vita lontano dalla vita pubblica e, di fatto, nella “prigionia” dorata della casa di Maometto, luogo anche della sepoltura di Maometto a Medina.
Poiché ʿĀʾisha visse a lungo dopo la morte di Maometto, divenne una figura importante nella tradizione orale. Famosa per la sua conoscenza, appresa per frequentazione diretta del marito, fu un punto di riferimento per le generazioni successive, ricordando a memoria i detti di Maometto, e raggiunse una posizione di altissimo profilo nella società islamica di Medina.