Facciamo sesso quasi per caso

Studi Usa: due miliardi di anni fa le creature asessuate cambiarono (per rafforzarsi) sistema di riproduzione

Perché animali e uomo fanno sesso? Gli animali, dagli insetti, agli uccelli, ai mammiferi per ri­prodursi hanno bisogno del ses­so che non è nemmeno preroga­tiva degli animali soltanto. Ci so­no forme di sessualità delle pian­te e dei funghi e perfino dei pro­tozoi. Una ricerca pubblicata sul­la rivista americana Science, fa vedere che il Trichomonas vagi­nalis, un protozoo che si pensa­va si dividesse solo per via ases­suata, ha tutto quello che serve per la riproduzione sessuale. Ma quando è cominciato il sesso sul­la terra? Gli ultimi studi dicono circa due miliardi di anni fa.

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C’erano allora sulla Terra crea­ture ameboidi e asessuate che si riproducevano senza bisogno di sesso. Ciascuna si divideva in due, e i geni passavano alla di­scendenza così com’erano: era­no aploidi e restavano aploidi (cioè con la metà dei cromosomi rispetto alle cellule dell’uomo og­gi). Si è arrivati a cellule diploidi (con corredo cromosomico com­pleto) perché i meccanismi di di­visione di quelle cellule primor­diali ogni tanto s’inceppavano. Così capitava che due cellule aploidi si fondessero per errore. O che cellule aploidi dopo aver duplicato il loro Dna non riuscis­sero più a dividersi, e si sono for­mate per caso cellule con un ge­noma il doppio più grande del normale. Era un bel guaio per­ché ogni volta che dovevano co­piare il Dna c’era rischio di sba­gliare. Ciascun cromosoma si po­teva combinare con qualunque altro anche se non condivideva la stessa sequenza di geni, si cre­avano pezzi di Dna improbabili e la cellula poteva anche morire. È stato per difendersi da questo pericolo che le cellule hanno im­parato ad allineare cromosomi omologhi che così si potevano ri­combinare senza troppi rischi.

Ma riprodursi per via sessuale è complesso – si tratta di combi­nare il proprio Dna con quello di un altro per formare un nuovo genoma – costa molto di più in termini di energia e non è nean­che vantaggioso sul piano gene­tico. Un organismo asessuato tra­smette ai discendenti tutto il suo genoma, così com’è. Col sesso in­vece il numero di geni che si pos­sono trasmettere ai discendenti si dimezza. E allora perché il ses­so si è diffuso a tante specie di­verse? Perché l’integrazione dei due genomi offre una serie di vantaggi e aiuta l’evoluzione. Il nuovo genoma darà origine a individui migliori o più forti, capaci per esempio di affrontare meglio le situazioni di stress o adattarsi alle difficoltà dell’am­biente senza troppi problemi. Matthew Goddard che lavora a Auckland in Nuova Zelanda ha voluto vederci chiaro. Ha creato due tipi di lieviti, alcuni che si possono riprodurre per via ses­suale e altri senza sesso. In condi­zioni di stress, come quando c’è carenza di sostanze nutritive cre­scono bene solo i lieviti sessuati e gli altri scompaiono. Ciò vale anche per diversi organismi, co­me i protozoi.

«La Leishmania trae vantaggio dal sesso», spiega­no sempre su Science i ricercato­ri di Bethesda. Come? Col sesso riesce ad adattarsi all’uomo e a eludere la sorveglianza del siste­ma immune fino a sopraffarlo, certe volte. C’è anche il caso di mutazioni pericolose o fatali. Se capitano a un organismo asessuato quelle mutazioni lì ne rallentano la cre­scita e passano alle generazioni successive, così come sono. Fin qui nessun problema ma se in­contrano circostanze sfavorevo­li, nei geni o nell’ambiente, quel­le specie si possono persino estinguere. Invece chi si riprodu­ce per via sessuale fa fronte a mu­tazioni sfavorevoli utilizzando il gene omologo, sano, che sta sul­l’altro cromosoma. Questo è solo un po’ di ciò che sappiamo sulle ragioni del sesso sulla Terra al quale si è arri­vati un po’ per caso. Poi mescola­re il Dna è diventato il modo più efficace per sopravvivere, evolve­re e migliorare la specie. Il sesso costa di più ma rende anche di più: rende meno vulnerabili.

fonte corriere

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